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Raffreddore: cos’è e come affrontarlo con l’omeopatia

Autunno inverno in salute
Tempo di lettura: 5 min

Con i mesi più freddi, fanno capolino anche i malanni stagionali invernali, i più comuni fra i quali sono sicuramente il raffreddore...

Con i mesi più freddi, fanno capolino anche i malanni stagionali invernali, i più comuni fra i quali sono sicuramente il raffreddore, e l’influenza.
Il raffreddore è un disturbo che colpisce principalmente naso, gola e trachea e può durare da una a due settimane circa. Impariamo ora a capire quali sono le sue cause, come prevenirlo e a non confonderlo con altre patologie.

Cosa si intende per raffreddore?

Il raffreddore comune è una malattia infettiva lieve che tende a risolversi spontaneamente. Questo disturbo è provocato da diversi ceppi di virus che entrano in contatto con l’individuo, si riproducono e causano un’alterazione funzionale, generando fastidi alle vie aeree superiori.

Quali sono le cause?

Sono più di 200 i ceppi virali responsabili del raffreddore, primi fra questi i rhinovirus: agenti patogeni che trovano il loro ambiente ideale per la proliferazione nel naso e nei seni paranasali1.

La trasmissibilità di questo malanno stagionale è molto elevata e può avvenire:

  • per via aerea, attraverso le goccioline di acqua emesse con colpi di tosse e starnuti;
  • per via indiretta, toccando con le mani oggetti contaminati e portandole a contatto con occhi, naso e bocca.

Come evolvono i sintomi?

Dopo un breve periodo di incubazione di circa due giorni, il raffreddore si manifesta in un iniziale stadio irritativo, caratterizzato da secchezza, prurito al naso che spesso gocciola e qualche starnuto.
Successivamente si passa a uno stadio secretivo in cui la congestione nasale è massima, si avverte una leggera sensazione di malessere generale, la gola è arrossata, gli starnuti sono frequenti e la secrezione nasale è molto più densa e sierosa.
Durante la fase di risoluzione il sintomo prevalente è la secrezione mucosa fluida e non irritante.
I sintomi persistono, in genere, fra i 4 e i 10 giorni e normalmente la febbre non è caratteristica del raffreddore, pertanto, se presente, va indagata in quanto può essere segnale di altre patologie.

In cosa differisce il raffreddore dall’influenza?

È importante prestare attenzione alla sintomatologia per non confondere il raffreddore con l’influenza, essendo entrambi malanni tipici del periodo invernale.
Congestione nasale, gola arrossata, starnuti e rinorrea (naso che “cola”) sono sintomi caratteristici del raffreddore. L’influenza, essendo una patologia sistemica acuta virale, è caratterizzata da sintomi respiratori, generati da virus che ogni anno cambiano la loro struttura, provocando così nuove infezioni. Il più delle volte i segnali che identificano l’influenza sono: una forte sensazione di malessere generale, mal di testa e debolezza, febbre superiore o uguale a 38°C, frequenti dolori ossei, articolari e brividi2. Questi sintomi vanno indagati e controllati. È sempre bene rivolgersi ad un professionista in caso di sintomatologie sospette.

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Prevenire è meglio che curare: sì, ma come?

Per proteggere l’organismo dai malanni tipici della stagione invernale può essere d’aiuto inserire nella propria routine quotidiana alcuni accorgimenti3 quali:

  • mangiare frutta e verdura di stagione, alimenti ricchi di vitamine e sali minerali;
  • preferire pasti e bevande calde, evitando gli alcolici perché favoriscono una maggiore dispersione del calore prodotto dal corpo;
  • lavare o igienizzare spesso le mani e non portarle a contatto con occhi, naso e bocca dopo aver toccato superfici estranee;
  • prestare attenzione agli sbalzi di temperatura e mantenere il calore interno delle abitazioni intorno ai 20° C, evitando così di creare un ambiente troppo secco e in contrasto con il clima esterno.

Come può essere d’aiuto l’omeopatia contro il raffreddore?

Per affrontare i sintomi del raffreddore l’omeopatia può rappresentare una valida opportunità terapeutica. I medicinali omeopatici, grazie alle diluizioni delle sostanze attive, generalmente non presentano effetti indesiderati direttamente legati alle quantità assunte e possono essere somministrati anche in concomitanza con altre terapie. Inoltre, i medicinali omeopatici per il raffreddore sono adatti anche a bambini, anziani, donne in gravidanza e in fase di allattamento, per le quali è comunque indispensabile attenersi al parere del medico.
Per ricevere consigli in merito è necessario rivolgersi a professionisti della salute, medici e farmacisti, che sapranno consigliare i medicinali omeopatici più adatti a ciascuno e le corrette modalità di assunzione.

1 - https://www.epicentro.iss.it/parainfluenzali/agenti
2 - https://www.epicentro.iss.it/influenza/influenza
3 - http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=160&area=Vivi_sicuro