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Calendula officinalis, la pianta officinale per la pelle e per il ciclo mestruale

Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la Calendula officinalis è una pianta officinale molto conosciuta. Ma a cosa serve?

Identikit della pianta

  • Nome comune: Calendula
  • Famiglia: Asteraceae
  • Benefici: contrasta i disturbi del ciclo mestruale e apporta benefici alla pelle, grazie alla sua attività antinfiammatoria, antisettica e cicatrizzante1

Ascolta la puntata dedicata alla Calendula di Botanicario, il podcast di Boiron dedicato alle piante officinali

Come si presenta la pianta officinale di Calendula?

Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, come l’Arnica montana, la Calendula officinalis è una pianta officinale molto conosciuta. Alta 3-5 cm2, è caratterizzata da bei fiori di un giallo arancio molto luminoso3.
È presente in Europa, Asia occidentale ed Africa settentrionale e in Italia; cresce dalla zona mediterranea a quella submontana (600 m.s.l.m.)2. Il suo periodo di fioritura è particolarmente lungo, poiché dura dalla fine della primavera fino all'inizio dell'inverno2. La raccolta avviene in diversi momenti: le sommità fiorite si raccolgono in aprile-maggio e settembre-novembre, mentre le foglie si raccolgono da marzo a novembre, staccandole con le mani una ad una2.

Da dove deriva il nome Calendula?


Il nome della pianta officinale deriva da Calendae, il primo giorno del mese, e ne indica l’abbondante fioritura in ogni mese dell’anno3. In passato è stata spesso confusa con il Tarassaco e con la Cicoria, piante con le quali condivide l’eliotropismo, caratteristica comune a molte Compositae3. Calendula officinalis, infatti, è una pianta eliotropica, ovvero i suoi fiori seguono il corso del sole. Per questo, sin dall'antichità, i Latini la chiamarono solsequium, “che segue il sole”, per i suoi fiori che sbocciano quando splende il sole, a cui sono sempre rivolti, e si chiudono al tramonto3. Dal termine latino deriva la forma contratta sosli-soulsi ed infine souci, nome francese della Calendula3.

Dall’antichità a oggi


Questa pianta dalle molteplici virtù era nota alle civiltà greche, indiane e arabe. Ha avuto una grande importanza in molte tradizioni: in Inghilterra, dove è chiamata Marigold, era una pianta legata al ciclo del sole e ai rituali della Vergine Maria; in India è un fiore da donare al fiume, in ricordo dei defunti e per pulire il karma4. La tradizione popolare le riconosce la proprietà di ripristinare o normalizzare il flusso mestruale e attenuare il dolore della dismenorrea1.
Calendula officinalis è oggi molto conosciuta e ampiamente utilizzata nella medicina tradizionale in molti paesi, nell'alimentazione e in cosmetologia.

Quali sono i benefici di Calendula officinalis? A cosa serve?


Calendula officinalis può rappresentare un valido supporto per l’organismo. Contrasta i disturbi del ciclo mestruale e supporta il fisiologico trofismo della pelle.
Ad uso interno le sue proprietà più interessanti sono quella emmenagoga, antispasmodica e antidismenorroica3. Infatti, la Calendula officinalis diminuisce i fenomeni dolorosi e i disturbi di natura riflessa3.

Anche l’uso esterno risulta essere un impiego molto conosciuto della Calendula3.
Applicata esternamente, Calendula accelera il processo di cicatrizzazione, stimola la granulazione tissutale, manifesta attività batteriostatica e ottimizza l’irrorazione sanguinea della cute, migliorandone il trofismo3. Localmente è molto valida come antiinfiammatorio, antisettico e cicatrizzante. Le sono riconosciute funzionalità emolliente, lenitiva, rinfrescante e riepitelizzante, grazie alla sua azione di normalizzazione del microcircolo3. Risulta quindi particolarmente adatta per pelli secche, screpolate, delicate e facilmente arrossabili3.

Una curiosità su calendula officinalis


Oltre all'immagine richiamata dal suo nome che rimanda al calendario e alla fioritura “il primo giorno del mese”, il fiore di Calendula potrebbe essere legato anche al concetto di tempo "meteorologico". Così infatti diceva padre Antonelli negli anni '30, riferendosi alla Calendula officinalis: «...questa pianta è una specie di barometro per gli agricoltori: se alle sette del mattino i fiori non sono aperti, pioverà di certo in giornata; se i fiori sono aperti tra le sei e le sette si può sperare nel bel tempo»3.

“Quante gocce di Calendula devo prendere?”

Le caratteristiche fisiologiche e le necessità di ogni individuo possono essere molto variabili, così come la varietà dei prodotti sul mercato. La quantità e il momento della giornata in cui assumere Calendula officinalis è diverso per ciascun individuo: i professionisti della salute sapranno individuare la modalità ottimale di assunzione secondo le specifiche necessità.

1 - Brigo B., L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia, Tecniche Nuove, Milano 2000
2 - M. G. Bellardi, L. Tamanini, Calendula officinalis L., in “Natural 1”, novembre 2003, pp. 74
3 - E. Campanini, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Tecniche Nuove, Milano 2004
4 - http://www.farmacista33.it/calendula-il-fiore-che-segna-il-passare-del- tempo/fitoterapia/news--37811.html?word=calendula

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