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donna ammalata che pensa a come affrontare l’influenza

Come affrontare l’influenza con l’aiuto dell’omeopatia

Autunno inverno in salute
Tempo di lettura: 5 min

Con l’arrivo della stagione invernale tornano a circolare le patologie invernali e tra queste anche l’influenza. Scopri come affrontarla con l'aiuto dell'omeopatia.

Con l’arrivo dell’inverno si registra solitamente il picco dell’influenza, sia per una maggiore diffusione dei virus che trovano nelle condizioni di umidità e basse temperature l’ambiente ideale per la loro sopravvivenza, sia per l’aria secca tipica di questo periodo che ne favorisce la trasmissione. Ma cos’è l’influenza? Cerchiamo di capire insieme come si trasmette, quali sono i principali sintomi e come affrontare l’influenza con l’aiuto dell’omeopatia.

Cos’è l’influenza e come si trasmette

L’influenza è un’infezione virale altamente contagiosa che colpisce principalmente il sistema respiratorio. Le cause di questa malattia infettiva sono i virus appartenenti alla famiglia degli Orthomyxoviridae, principalmente di genere A e B. Questi microrganismi sono caratterizzati da una forte tendenza a mutare, motivo per cui ogni anno si sente parlare del “nuovo virus influenzale”⁽¹⁾. L’alta infettività dei virus e la loro breve incubazione sono i principali fattori responsabili dell’elevata diffusione della patologia⁽¹⁾.

L’influenza si trasmette prevalentemente per via aerea, in particolare attraverso le goccioline di saliva prodotte tossendo, starnutendo o parlando, soprattutto negli ambienti chiusi e affollati. La trasmissione avviene anche per contatto indiretto, ad esempio toccando un oggetto contaminato e portando le mani a contatto con occhi, naso o bocca⁽²⁾. Le persone infette sono contagiose da un giorno o due prima che i sintomi compaiano, fino a circa cinque-dieci giorni dopo l’inizio della sintomatologia. Questo significa che il virus può essere trasmesso anche da persone apparentemente sane⁽²⁾.

Vista, quindi, la sua alta trasmissibilità, una delle prime cose da fare per affrontare l’influenza è proprio prevenirla, facendo attenzione agli ambienti di diffusione e all’igiene delle mani.

Quali sono i sintomi dell’influenza

Riconoscere i sintomi influenzali permette di capire in quale stadio dello sviluppo dell’infezione ci si trova e quali misure adottare per affrontarla. L’influenza si articola in tre fasi: lo stadio di incubazione in cui compaiono i primi segni del contagio, la fase acuta in cui si aggravano le condizioni di salute, e il periodo di convalescenza, che può protrarsi fino a due settimane. Scopriamo insieme quali sono i sintomi tipici di ogni fase.

Fase di incubazione

L’influenza si manifesta solitamente con una breve fase di incubazione di circa 1-2 giorni, caratterizzata da un repentino e soggettivo manifestarsi di brividi, bruciore alla gola, febbre leggera e malessere generale. Non è raro che si aggiungano anche sensazioni di spossatezza e testa “pesante”. Quando si avvertono questi primi sintomi dell’influenza, è importante rimanere a casa per non esporsi al freddo, garantirsi il giusto riposo e ridurre al minimo le possibilità di contagiare qualcun altro.

Fase acuta

Durante la fase acuta dell’influenza, che si riscontra tendenzialmente dopo 3-5 giorni dai primi sintomi, emergono i segnali tipici di questa infezione: febbre alta (uguale o superiore a 38°), raffreddore, dolori alla gola e tosse persistente. Oltre a questi caratteristici sintomi influenzali, si possono avvertire anche forti dolori muscolari e articolari, mal di testa e appetito ridotto.

Fase di convalescenza

Una volta terminata la fase acuta, è possibile che sintomi quali tosse, astenia e malessere generale si protraggano, prolungando la fase di convalescenza fino a due settimane. In questo stadio dell’infezione aumenta ulteriormente il rischio di contagio ed è importante adottare misure per proteggere le persone vicine e contribuire a ridurre la diffusione del virus.

Influenza e omeopatia

Se parliamo di malattie invernali e omeopatia, l’influenza non fa certo eccezione. Per aiutare l’organismo durante le varie fasi influenzali, l’omeopatia può rappresentare una valida opportunità terapeutica⁽³⁻⁴⁾. I medicinali omeopatici, essendo diluiti, generalmente non presentano rischi di interazioni con altri farmaci o di sovradosaggio e possono essere assunti anche dai familiari della persona ammalata, dando così supporto all’organismo a essere più forte quando entra in contatto con fonti di contagio. Per il medesimo motivo, sono adatti anche a bambini, anziani, donne in gravidanza e in fase di allattamento, per le quali è sempre indispensabile attenersi al parere di uno specialista. Per poter ricevere consigli in merito è necessario rivolgersi a professionisti della salute, medici e farmacisti, in grado di individuare i rimedi per l’influenza adatti a ciascuno e spiegarne le modalità di assunzione.

Vediamo nel dettaglio come affrontare l’influenza. L’omeopatia può intervenire già quando si avvertono i primi sintomi dell’influenza: alcuni medicinali omeopatici specificamente indicati in queste situazioni, se assunti entro le prime 24-48 ore, possono aiutare il corpo a reagire al virus. Anche nella fase della convalescenza l’omeopatia, unita al riposo e a un’alimentazione ricca di vitamine e nutrienti, può aiutare a favorire il normale funzionamento del sistema immunitario, fondamentale per evitare di ammalarsi di nuovo. Inoltre, se persistono sintomi come debolezza, stanchezza, tosse o congestione nasale, i rimedi omeopatici possono concorrere a dare sollievo più velocemente.

Prevenire l’influenza

Come detto, sapere come affrontare l’influenza è fondamentale, ma la prevenzione è la chiave per contrastare i malanni stagionali, specialmente durante i mesi più freddi.

Infatti, oltre alla stagionalità, vi sono soggetti particolarmente sensibili alle infezioni, che potrebbero essere più esposti al contagio influenzale.
Tra questi troviamo:

  • Operatori sanitari e tutti i professionisti della salute, che lavorano a stretto contatto con i pazienti.
  • Donne in gravidanza, per la tutela della salute della mamma e del bambino.
  • Bambini e neonati, perché possiedono un sistema immunitario ancora in sviluppo e facilmente esposti al contagio (all’asilo, a scuola e in altri luoghi di aggregazione).
  • Anziani e soggetti fragili, specialmente con deficit immunitari.
  • Persone con malattie croniche, come patologie respiratorie, diabete o problemi cardiovascolari, per i quali anche affrontare una semplice influenza può rappresentare una grave complicazione.

Per proteggere il nostro organismo da eventuali contagi, è possibile adottare alcuni semplici accorgimenti che aiutano a preservare sia la nostra salute che il benessere delle persone intorno a noi:

  • Lavare frequentemente le mani o utilizzare gel igienizzanti, e coprire naso e bocca con un fazzoletto o l'avambraccio quando si starnutisce o si tossisce.
  • Arieggiare regolarmente gli ambienti per favorire il ricambio d'aria.
  • Mantenere la temperatura degli spazi interni intorno ai 20°C, evitando di creare un'atmosfera eccessivamente secca che contrasti troppo con le condizioni esterne.
  • Dormire bene è fondamentale per supportare il sistema immunitario e mantenere il corpo in salute.
  • Seguire una sana alimentazione di stagione, ricca in vitamine e liquidi.

Tra i metodi per prevenire i sintomi influenzali c’è anche l’omeopatia. I medicinali omeopatici possono aiutare l'organismo a rafforzare le difese immunitarie e a difendersi dai virus stagionali e possono essere un valido alleato contro l’insorgere dell’influenza. La loro assunzione rappresenta un supporto per il benessere generale del corpo, ma non sostituisce la terapia medica.

I medicinali omeopatici possono essere utili per i pazienti politrattati?

1 - Marassi C. G., Inquadramento clinico e gestione dei disturbi minori in farmacia, Milano, EDRA S.p.A., 2017
2 - https://www.epicentro.iss.it/influenza/influenza
3 - Danno K, Cognet-Dementhon B, Thevenard G, Duru G, Allaert FA, Bordet MF. Homeopathy. 2014 Oct;103 (4): 239-49. doi: 10.1016/j.homp.2014.04.001.
4 - Dossett ML et al. Homeopathy Use by US Adults: Results of a National Survey. Am J Public Health. 2016; 106:743-5