
Sintomi da raffreddore? L’omeopatia può essere d’aiuto
Il raffreddore è uno dei malanni stagionali più comuni durante i mesi invernali e colpisce principalmente naso, gola e trachea. Esistono diversi trattamenti per alleviare i sintomi del raffreddore e l’omeopatia può rappresentare un valido aiuto. Scopri come i medicinali omeopatici, uniti a semplici gesti quotidiani, possono contribuire ad alleviare questo disturbo!
Con l’arrivo del freddo, tornano i malanni invernali. Tra questi, il raffreddore è senza dubbio uno dei più comuni. Si tratta di un’infezione virale lieve che colpisce principalmente naso, gola e trachea. Sebbene tenda a risolversi spontaneamente nel giro di una o due settimane, è possibile alleviare i sintomi con diverse soluzioni. Un valido alleato contro il raffreddore è l’omeopatia, che può agire sui fastidi e a livello preventivo per aiutare a rafforzare il sistema immunitario. Vediamo quali sono le cause di questo disturbo, come si evolvono i sintomi e in che modo i medicinali omeopatici possono essere d’aiuto.
Quali sono le cause del raffreddore?
Sono più di 200 i ceppi virali responsabili del raffreddore, primi fra questi i rhinovirus, agenti patogeni che trovano il loro ambiente ideale per la proliferazione nel naso e nei seni paranasali(1).
La trasmissibilità di questo malanno stagionale è molto elevata e può avvenire:
- per via aerea, attraverso le goccioline di acqua emesse con colpi di tosse e starnuti;
- per via indiretta, toccando con le mani oggetti contaminati e portandole a contatto con occhi, naso e bocca.
Come evolvono i sintomi del raffreddore?
Dopo un breve periodo di incubazione di circa due giorni, il raffreddore si manifesta in un iniziale stadio irritativo, caratterizzato da secchezza della gola, prurito al naso e qualche starnuto.
Successivamente si passa a uno stadio secretivo, dove la congestione nasale risulta più intensa. In questa fase si avverte tendenzialmente una percezione di malessere generale: la gola è arrossata, gli starnuti sono frequenti e la secrezione nasale diventa molto più densa e sierosa. La fase di risoluzione è caratterizzata invece da una secrezione mucosa fluida e non irritante.
In genere, i sintomi persistono per un periodo che va da 4 a 10 giorni.
Qual è la differenza tra raffreddore e influenza?
È importante prestare attenzione alla sintomatologia per non confondere il raffreddore con l’influenza, essendo entrambi malanni tipici del periodo invernale.
Congestione nasale, gola arrossata, starnuti e rinorrea (“naso che cola”) sono sintomi caratteristici del raffreddore. L’influenza invece è caratterizzata da una forte sensazione di malessere generale, mal di testa, febbre, brividi, frequenti dolori ossei e articolari(2).
Come può essere d’aiuto l’omeopatia per il raffreddore?
Per affrontare i sintomi del raffreddore, l’omeopatia può rappresentare una valida opportunità terapeutica. I medicinali omeopatici, grazie alle diluizioni delle sostanze attive, in genere non presentano effetti indesiderati direttamente legati alle quantità assunte e possono essere somministrati anche in concomitanza con altre terapie. Inoltre, l’omeopatia è una soluzione adatta anche a trattare il raffreddore nei bambini, negli anziani, nelle donne in gravidanza e in fase di allattamento. Infatti, specie in caso di malattie invernali durante la gravidanza, il parere del medico di fiducia è fondamentale.
In generale per ricevere maggiori informazioni sui medicinali omeopatici, è necessario rivolgersi a professionisti della salute, che sapranno consigliare le soluzioni più adatte a ciascuno e le corrette modalità di assunzione.

Come ridurre il rischio di contagio da raffreddore?
Come abbiamo visto, il raffreddore è molto contagioso e può essere causato da centinaia di virus. Per proteggere l’organismo nei mesi invernali e ridurre il rischio di contagio, si possono adottare alcune semplici misure quali:
- Mangiare frutta e verdura di stagione, alimenti ricchi di vitamine e sali minerali;
- Preferire pasti e bevande calde, evitando gli alcolici perché favoriscono una maggiore dispersione del calore prodotto dal corpo;
- Lavare o igienizzare spesso le mani e non portarle a contatto con occhi, naso e bocca dopo aver toccato superfici estranee(3);
- Soffiarsi il naso, tossire, starnutire, espellere il muco in un fazzolettino di carta e buttarlo via subito. Non tenere fazzoletti sporchi in tasca o nella borsa;
- Prestare attenzione agli sbalzi di temperatura e mantenere il calore interno delle abitazioni intorno ai 20° C, evitando così di creare un ambiente troppo secco e in contrasto con il clima esterno.
1 - https://www.epicentro.iss.it/parainfluenzali/agenti
2 - https://www.epicentro.iss.it/influenza/influenza
3 - https://www.salute.gov.it/new/it/tema/malattie-infettive/igiene-delle-mani/

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